ANNALE n. 17 (2005): Giulio Carlo Argan Intervista sul Novecento

ANNALE n. 17 (2005): Giulio Carlo Argan Intervista sul Novecento

Giulio Carlo Argan, Intervista sul Novecento
rilasciata a Marc Perelman e Alain Jaubert
traduzione dal francese a cura di Sara Staccioli
PRIMA EDIZIONE ITALIANA
Nella seconda parte
Conversazione con Claudio Gamba e altri scritti di e su Giulio Carlo Argan
Annali dell’Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli, fondata da Giulio Carlo Argan, n. 17, Graffiti editore, Roma 2005.

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Sommario del volume:

Giuseppe Chiarante, Premessa

Prima parte
Marc Perelman e Alain Jaubert Intervista sul Novecento a Giulio Carlo Argan
Traduzione dal francese a cura di Sara Staccioli

Seconda parte
Claudio Gamba, Crisi dell’arte, crisi della ragione. Conversazione inedita con Giulio Carlo Argan, 1991
Irene Buonazia, Verso un’architettura razionalista. L’esperienza di Argan con “Casabella”

Giulio Carlo Argan Discorsi parlamentari

  • Sul nuovo ordinamento della scuola secondaria superiore (1985)
  • Disposizioni urgenti per la tutela delle zone di particolare interesse ambientale (1985)
  • Nuove norme a tutela della libertà sessuale (1986)
  • Sul trasferimento dei soprintendenti di Salerno-Avellino e di Venezia (1987)
  • Sulle celebrazioni del IX centenario dell’Università di Bologna (1987)
  • Interventi urgenti per immobili destinati a musei, archivi e biblioteche e a sostegno delle attività culturali (1987)
  • Sulla legge finanziaria 1989 (1988)
  • Sugli interventi urgenti per la torre di Pisa (1990)
  • Ancora sugli interventi urgenti per la torre di Pisa (1990)
  • Finanziamento di progetti per il recupero, il restauro e la valorizzazione dei beni culturali (1984)
  • Sul finanziamento della Biennale di Venezia, della Triennale di Milano e della Quadriennale di Roma (1984)
  • Ancora sui finanziamenti della Biennale di Venezia, della Triennale di Milano e della Quadriennale di Roma (1984)
  • Istituzione dell’Istituto nazionale per la numismatica (1984)
  • Provvedimenti per la tutela della città di Urbino (1985)
  • Sulla biblioteca di Palazzo Venezia (1986)
  • Norme sulla Scuola archeologica italiana in Atene (1986)
  • Contributo all’Accademia Nazionale dei Lincei (1988)
  • Inventariazione e catalogazione dei beni culturali (1990)
  • Contributo all’Università di Ferrara (1991)
  • Celebrazioni del cinquecentenario di Piero della Francesca e di Lorenzo il Magnifico (1991)
  • Ancora sulle celebrazioni del cinquecentenario di Piero della Francesca e di Lorenzo il Magnifico (1991)

Giulio Carlo Argan: Vi parlo di un nostro maestro. La milizia intellettuale di Ranuccio Bianchi Bandinelli   

Nota editoriale: La revisione complessiva dei testi e la cura editoriale del volume sono a cura di Umberto D’Angelo.

Rassegna stampa
 
Antonio Debenedetti, in “Corriere della Sera”, Cronaca di Roma, 11 gennaio 2006:
MEMORIE
Argan: «Roma? Città eterna… La sua decadenza non avrà fine»

«Amo Torino come una madre e Roma come un’ amante. Roma è una città alla quale si può perdonare tutto disposti a essere cornuti pur di restare con lei» scherzava ma non troppo Giulio Carlo Argan dopo aver parlato della difficoltà di governare una città millenaria e diversa da tutte. «Roma è eterna, la sua decadenza non avrà mai fine» Giulio Carlo Argan, memorie di un sindaco comunista stimato da Andreotti.

SEGUE DALLA PRIMA È il maggio 1991. Per iniziativa d’ una rete televisiva francese, Marc Perelman e Alain Jaubert intervistano il grande studioso nella sua casa di Monteverde vecchio. Là, a due passi da villa Sciarra. Provato nel fisico ma non nella mente, lucidissimo dunque anche se prossimo alla morte, Argan ormai ottouagenario ricapitola i suoi anni giovani nella Torino gobettiana, le tappe della sua lunga carriere scientifica, i memorabili incontri con Matisse o con Picasso e con altri numi dell’ arte, della critica e delle letteratura. Per l’ occasione, però, Giulio Carlo si sofferma in modo particolare e nuovo, come mosso dall’ urgenza di mettere a fuoco un capitolo diverso ma importante della sua esistenza, sulle esperienze vissute come intellettuale imprestato alla politica e soprattutto come primo cittadino della Capitale. «Sono stato sindaco di Roma perché i partiti della sinistra erano persuasi dell’ importanza di avere, in Campidoglio, uno storico dell’ arte» dichiara a un certo punto, mettendo il suo mandato in relazione alla necessità di difendere il centro storico della nostra città. Questa e altre dichiarazioni rese nel maggio di quindici anni fa, adesso opportunamente tradotte dal francese, danno vita a uno smilzo ma denso, utile libretto intitolato «Intervista sul Novecento». Lo edita, con una breve premessa di Giuseppe Chiarante, l’ Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli (pp. 124, 15,00). Sfogliamo qualche pagine, spigolando, così da isolare un paio o tre momenti più significativi di questo inedito. Ecco quanto Argan riferisce sul suo vicinato politico col Vaticano e con quel tormentato, intelligentissimo papa che fu Paolo VI: «Devo dire che ho avuto con lui rapporti di profondo rispetto nonché, devo ripeterlo, di comprensione profonda. Ma non sono religioso, sono comunista. Ebbene, devo riconoscere che aver incontrato quest’ uomo di grande spiritualità è stato per me qualcosa di importante. Come avessi incontrato un grande scienziato, per esempio Einstein. Così è per me stato importante aver incontrato scrittori come Thomas Mann, grandi architetti come Walter Gropius… è stato importante per me conoscere grandi pittori e grandi fisici o grandi scrittori, e anche un grande Papa». Quanto ai rapporti di quell’ incrollabile laico che fu Argan col mondo cattolico, ecco un altro passaggio interessante. Avendogli Perelman e Jaubert domandato come mai la Democrazia Cristiana, al momento della sua elezione non gli avesse votato contro preferendo astenersi, Giulio Carlo risponde: «Fu imposto da Andreotti… che disse: “Non si può mettere la Democrazia Cristiana contro l’ Università: Argan è professore universitario, non è comunista organico al partito; è comunista, ma non è obbligato a una obbedienza politica”. Allora i democristiani dichiararono che si sarebbero astenuti solo sul mio nome… in quel momento Berlinguer mi disse: “Se rifiuti… rifiuti la vittoria della sinistra… Accettai». Emerge, a tratti, quell’ ironia dal volto freddo che fu sempre compagna di Argan. Di questo studioso che, formatosi in un’ epoca segnata dal genio prepotente di Benedetto Croce e di Giovanni Gentile, praticava il rigore del pensiero come una religione ferrea. Esigentissima. Guai a smarronare anche scherzando. Si spiega così perchè fin nelle battute più giocose di Giulio Carlo sembra essere la logica stessa a farsi sorriso. Un esempio? Alla domanda «Lei crede nell’ eternità di Roma?», il nostro risponde «Certo, poiché la sua decadenza non avrà mai fine!»

Stefano Miliani, in “l’Unità”,  26 gennaio 2006:
Cari storici dell’arte, svegliatevi

C’erano una volta gli Argan, i Cesare Brandi, i Ragghianti, i Longhi, storici dell’arte che fondevano erudizione e impegno civile, che conoscevano il passato e si cimentavano col presente e facevano sentire la loro voce nelle città, nell’agone pubblico. Venivano da lontano, da territori arati da maestri come Adolfo Venturi, e hanno seminato molto. Se consideriamo unanimemente Caravaggio un grande, chi ha infranto il muro della sottovalutazione è stato Longhi poco meno di un secolo fa. E Giulio Carlo Argan nel ’75 divenne sindaco di Roma, da indipendente del Pci, perché la sua professione era avvertita come fondante e necessaria anche per regolare una metropoli, la convivenza, l’urbanistica, esperienza ricostruita dallo stesso intellettuale in un lungo colloquio del ’91 con due studiosi francesi, Perelman e Joubert, meritoriamente pubblicato adesso in italiano da Graffiti nella collana degli Annali dell’Associazione Bianchi Bandinelli con il titolo Intervista sul Novecento.

Questa lezione è finita sotto un cumulo di polvere? Il degrado devastante dei beni culturali l’ha sepolta? Gli storici dell’arte sentono di non aver più voce in capitolo, ma più d’uno inizia ad avvertire un formicolio, l’urgenza di interpretare il mestiere come strumento per salvaguardare la cultura della nostra malconcia penisola. Lo attesta un libro in uscita a febbraio, Gli storici dell’arte e la peste che pubblica Electa in uscita nella collana «Per le belle arti» (pagine 240, euro 18,00) a firma di una coppia insolita: la sempre battagliera ex soprintendente della Galleria nazionale d’arte moderna di Roma Sandra Pinto e Matteo Lafranconi, studioso quarantenne. I due hanno conversato con 40 storici dell’arte per rivendicare da un lato la centralità della disciplina nel vivere civile mentre ne avvertono la marginalità, dall’altro per scuotere ben bene chi s’è rifugiato a coltivare il proprio orticello.

Segnalazione della Presentazione del volume (“Corriere della Sera”, 24 marzo, 2006 )

Omaggio a Giulio Carlo Argan con l’ intervista sul Novecento
MUSEI CAPITOLINI

Alcuni degli aspetti centrali della vita culturale e civile del secolo scorso in un’ unica opera «Giulio Carlo Argan. Intervista sul Novecento» (Graffiti). Una lunga e complesa intervista, datata 1991, che fu rilasciata da Giulio Carlo Argan agli studiosi francesi Marc Perelman e Alain Jaubert. Il volume costituisce la prima versione in lingua italiana di un «diaologo» a più voci, che in Francia fu pubblicato da Les Editions de la Passion, con il titolo «Giulio Carlo Argan, storico dell’ arte e sindaco di Roma». Ad arricchire l’ opera contribuiscono una conversazione inedita tra Argan e Claudio Gamba su «crisi dell’ arte e crisi della ragione», il saggio «L’ esperienza di Casabella» di Irene Bonazia e il testo dei «Discorsi parlamentari» di Argan, raccolti nella collana del Senato. Oggi alla presentazione del libro, organizzata dall’ associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli, intervengono Gianni Borgna, Giuseppe Antonio Chiarante, Enrico Crispolti, Marisa Dalai Emiliani, Antonio Debenedetti, Adriano La Regina, Antonio Pinelli e Paola Argan. (Musei Capitolini, piazza del Campidoglio 1, alle 17.30. Info 06.70490514)

Il volume che contiene l’intervista originale in francese:
Marc PERELMANN – Irene BUONAZIA

Giulio Carlo Argan (1909-1992). Historien de l’art et maire de Rome,
Les éditions de la passion, Parigi 1999.

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presso Rita Paris, Via Livorno 89 – 00162 Roma

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