In vista dell’incontro “Taranto, la città, la storia” che si terrà a Taranto il 20 gennaio prossimo, proponiamo la lettera che il 24 febbraio 1971 Giulio Carlo Argan scrisse ad Antonio Rizzo, presidente di Italia Nostra di Taranto, a proposito dell’approvazione del piano di Franco Blandino per la Città Vecchia.
Caro Rizzo,
sono veramente lieto che il Consiglio Comunale di Taranto, dando prova d’illuminata saggezza e di concreto interesse al patrimonio artistico e storico della città, abbia approvato a voti unanimi il progetto Blandino per il restauro della Città Vecchia.
Conosco assai bene il piano Blandino, che ho avuto modo di conoscere nei partico-lari, e lo considero un modello, anche a livello metodologico e scientifico, di analisi e pianificazione di bonifica di un antico ed in gran parte ancora vitale contesto urba-no.
Mi auguro che il piano abbia sollecita e soprattutto integrale attuazione. Qualsiasi compromesso, anche di piccola entità, nella fase esecutiva, avrebbe come conseguenza inevitabile il fallimento pressoché totale dell’operazione; e priverebbe Taranto del rarissimo vanto di aver dato, nel tormentato campo del rapporto tra realtà storica e realtà attuale, un esempio veramente da manuale. Mi rendo conto che proprio adesso comincerà l’aggressione degli interessi particolari, la corsa alle “eccezioni”, alle soluzioni di ripiego. Bisognerà vigilare, prevenire, denunciare ogni trasgressione, grande o piccola che sia: o tutto il piano si sgretolerà o quanto meno perderà la coerenza che ora lo caratterizza e qualifica. E sarebbe un danno irreparabile, non soltanto per Taranto, ma per tutti quei centri storici italiani per i quali l’esempio dato ora da Taranto con lo studio e l’approvazione del piano Blandino costituisce una speranza di salvezza.
Gradisca i miei migliori saluti,
il suo
Giulio Carlo Argan